“Ottava Grande è un complesso di elementi architettonici, comprendente un insediamento rupestre con tre trappeti ipogei di epoche diverse, una cripta votiva ipogea, una masseria fortificata e un luogo di culto (la chiesa di San Pietro in Ottava ndr).
(..) La chiesa, dedicata a San Pietro e in seguito anche a San Mercurio, sorge nel cortile della Masseria “Ottava Grande” ed è monumento di architettura, risultato artistico e tecnico-costruttivo scaturito dalla sapienza e dall’operosità dei maestri lapicidi della zona, che l’hanno progettata e realizzata circa mille anni fa.” (1)
La masseria è raggiungibile in auto dalla s.s. 16 sul tratto Fasano-Ostuni, nei pressi della frazione di Montalbano, deviando verso la s.s. 379 e innestandosi sulla provinciale di collegamento.
Il nome Ottava indica un punto distanziometrico e riviene dall’uso di strumenti meccanici antiquati per la misurazione.
La prima volta di cui si ha notizia della chiesa “de Octava” e del casale è in un documento del 1180 che Alessandro III indirizzava al vescovo di Monopoli, Stefano.
“Nel 1591 Giambattista Indelli di Monopoli ampliò il complesso costruendo una massiccia torre a pianta quadrata, la fortificò e munì di ponte levatoio. La torre della masseria di Ottava andò così a perfezionare un sistema di fortificazioni costiere per l’avvistamento delle navi saracene, garantendo la sicurezza degli abitanti delle campagne e dei centri abitati dell’entroterra, tra cui Cisternino, Locorotondo e Fasano.” (1)
Masseria Ottava Grande
Torre quadrata
Epigrafe dedicatoria ai Santi Pietro e Mercurio. Anno 1591
Cortile
L’edificio religioso appartiene al gruppo di costruzioni medievali pugliesi coperte da cupole in asse a tre navate con le absidi sporgenti e profilate da archetti pensili.
Le tre absidi della chiesa di S. Pietro profilate da archetti
Abside parzialmente murata probabilmente per motivi statici
Abside est
“In Puglia le antiche tecniche di costruzione di cupole mediante conci posati a secco sono esistite sin dai tempi antichi nell’ambito delle comunità rurali producendo gli esempi anche contemporanei dei trulli (nella parte settentrionale e centrale della regione) e delle pajare nel Salento.
Tali tecniche vengono anche sfruttate per la copertura di chiese sin dal VII secolo. È infatti a tale epoca che viene riferita la costruzione del tempietto di Seppannibale (per saperne di più clicca QUI) a Fasano, dove la copertura della navata centrale avviene per la prima volta (in base alle conoscenze attuali) con l’innalzamento di cupole in asse sopraelevata dal tetto mediante alti tamburi, spesso dotati di piccole monofore.
(..) Con l’avvento del romanico, si diffonde in Puglia a partire dall’XI secolo, la cultura architettonica indicata come romanico pugliese. Nell’ambito di essa, trova maturazione la soluzione particolarmente originale (e diffusa solo in questa regione e soprattutto in terra di Bari), sia dal punto di vista costruttivo che spaziale, delle cupole in asse. Con essa, in chiese a sala a pianta longitudinale, la navata centrale ha copertura con cupole in asse (generalmente in numero da una a tre, di cui spesso la mediana sopraelevata da un tamburo), la cui forza spingente viene spesso contraffortata da volte rampanti a mezza botte, a copertura delle navate laterali. All’interno, la navata centrale si distribuisce in campate quadrate, mentre le navate laterali si strutturano in campate strette, rettangolari.” (2)
L’impianto planimetrico basilicale è orientato lungo l’asse est-ovest.
“Sulla facciata si eleva un campanile a vela settecentesco, mentre sotto a un oculo con cornice, presenta un protiro ossia un baldacchino in muratura, posto al di sopra del portale d’ingresso della chiesa con decorazione a dente di sega, elegante ma sobrio, sorretto da due esili colonnine circolari e pensili poggiate su mensole lapidee squadrate. Di queste è superstite quella di sinistra.” (3)
Ingresso principale ovest a “dente di sega” cui è affiancato un ingresso secondario ormai chiuso
Colonnina circolare pensile poggiata probabilmente su animale (probabilmente leone) stiloforo
Qui anche la colonnina è ormai mancante
“Sul lato nord esiste anche un ingresso laterale con portale decorato a dente di sega, su cui si apre una stretta finestra.” (4)
Ingresso laterale nord
“Ad est nella parte posteriore sono visibili superbe ed eleganti le tre absidi estradossate.
Suddivisa in tre navate d’identica larghezza, la chiesa conta quattro campate non visibili all’esterno.
Navata centrale con tre cupole emisferiche e due navate laterali
Nella navata centrale volontari del FAI illustrano la storia e le caratteristiche dell’edificio sacro
Navata laterale destra
Navata laterale destra – Volta a crociera e lunetta
Navata laterale destra – sedili litoidi
Navata centrale con tre cupole emisferiche
Navata centrale – Altare in pietra XVIII sec.
Affreschi “a grottesche” XVIII sec.
Altare in pietra XVIII sec.
Altare in pietra XVIII sec. . part.
Altare in pietra XVIII sec. – part.
Navata laterale sinistra
Volta a crociera e lunetta
Sedili litoidi
Le pareti interne erano integralmente rivestite di affreschi che purtroppo sono andati persi, a causa di plurime funzioni d’uso che gli ambienti della chiesa hanno subito.
Tracce di affreschi – XII sec.
Tracce di affreschi – XII sec.
Piccola nicchia nella parete nord
Le volte a crociera e le cupole sono decorate con cicli di affreschi del tipo ‘a grottesca’ (motivi floreali molto usati nel XV secolo, ma di origine romano – imperiale, presenti spesso nel brindisino). Molto probabilmente è andata perduta anche l’iconostasi. ” (1)
Volta lunettata
Cupole nella navata centrale
Cupole nella navata centrale
Cupola affrescata “a grottesche”
Cupola emisferica con pennacchi
Particolari
Volta a crociera con cupola
Particolari
Particolari
“Quando si entra nella chiesa, si rimane sorpresi dalla dimensione dei pilatri che si protendono verso l’alto sino all’imposta degli archi che sostengono le tre cupole.
Nella navata centrale le tre cupole emisferiche raccordate con pennacchi poggiano su arconi che scaricano il peso sui suddetti pilastri lobati.” (4)
Ad integrazione di quanto detto in precedenza, interviene la prof.ssa Pina Belli D’Elia – docente di Storia dell’Arte medievale e moderna presso l’Università degli studi di Bari – con un suo commento postumo: “Vorrei sottolineare che nel panorama degli edifici a cupole in asse, questa si distingue per la copertura delle navate laterali con piccole volte a crociera, che si sposano bene con la forma dei pilastri di sostegno, con colonnine addossate al nucleo centrale a base rettangolare. Da sottolineare anche la presenza della volta a padiglione, tipicamente salentina, sul tratto di navata che corrispondeva, penso, ad un vestibolo. “
Pilastri con quattro semicolonne al centro e semicolonne addossate alle pareti laterali
Particolare di pilastri con quattro semicolonne
Aula
Vicino alla chiesa si trova un antro sotterraneo che probabilmente un tempo serviva agli insediamenti circostanti come cappella. Tali grotte furono modificate in cisterna fortunatamente mai messa in funzione.
Si ringrazia il FAI di Brindisi che ha organizzato l’evento e l’amico Mario Carlucci per la collaborazione
Bibliografia e sitigrafia:
“Legenda: allo scopo di non tediare il lettore con la ripetizione delle fonti citate, è stato attribuito un numerino per ogni opera consultata, che si ritroverà al termine della citazione e che consentirà l’esatta attribuzione bibliografica/sitigrafica.”
(1) Materiale divulgativo esposto: I. Pecoraro, F. Chialà, F. Vinale – La chiesa San Pietro in Ottava e il borgo di Speziale. Quaderno n. 5 del Parco delle Dune Costiere, Stilo Editrice, Bari 2015
(2) https://it.wikipedia.org/wiki/Chiese_a_sala_con_cupole_in_asse
(3) Materiale divulgativo del FAI distribuito in loco
(4) M.L. Seneraro Hermann – R. Semeraro, Arte medioevale nelle lame di Fasano. Schena ed. 2010
Conoscevo molto bene la chiesetta per averla visitata e studiata in anni …ormai lontani. Poi, mentre ero in vacanza a Torre Canne, ho cercato di ritrovarla senza riuscirci. Ora grazie a voi e al vostro eccellente servizio fotografico, ho potuto rinverdire i miei lontani ricordi con la soddisfazione di constatare che la piccola chiesa è veramente rinata, dal punto di vista delle struttura e della decorazione pittorica Bravi tutti, per la meritoria opera di recupero, conservazione e divulgazione.
Vorrei sottolineare che nel panorama degli edifici a cupole in asse, questa si distingue per la copertura delle navate laterali con piccole volte a crociera, che si sposano bene con la forma dei pilastri di sostegno, con colonnine addossate al nucleo centrale a base rettangolare. Da sottolineare anche la presenza della volta a padiglione, tipicamente salentina, sul tratto di navata che corrispondeva, penso, ad un vestibolo. Grazie comunque.
Pina Belli D’Elia
Semplicemente grazie! Aggiungeremo il suo commento alla descrizione della chiesa ovviamente citandola.
Francesco Guadalupi
Salve, mi chiamo Roberta, sono un’archeologa medievista e da circa un anno coadiuvo il generoso lavoro di apertura al pubblico della chiesa di San Pietro in Octava e della relativa interessantissima area rupestre circostante. Vorrei ringraziarla per il meraviglioso e dettagliato articolo che ci ha dedicato e dirle che ci avrebbe fatto piacere se fossero stati citati i proprietari in quanto artefici di un raro progetto di valorizzazione di un bene culturale privato di cui ha fatto parte l’ apertura della chiesa coadiuvata dal Fai nelle ultime giornate di primavera. Vorrei cogliere infine l’occasione per chiederle informazioni sulla bella foto d’epoca che ha posto immediatamente prima del testo! Ha a che fare con Ottava? Se si, quale è il loro rapporto? Grazie Roberta.
Ciao Roberta, ti ringraziamo moltissimo per i complimenti che così generosamente ci hai voluto fare e anche per averci segnalato la foto d’epoca in apertura d’articolo che, a onor del vero , inizialmente apparteneva ad un altro servizio e che, solo per mera svista, in fase di trasmigrazione dei dati dal vecchio sito WordPress a quello attuale di Brundarte.it era stata messa lì. Comunque, abbiamo già provveduto a correggere tale incongruenza mettendo una immagine di copertina appropriata.
Per quanto riguarda il progetto dei proprietari di cui dicevi, è la prima volta che ne sentiamo parlare, e non abbiamo difficoltà a pubblicare integrazioni e/o fotografie, mappe, progetti che vorrai mandare e far conoscere ai nostri lettori.
Come avrai capito il nostro unico scopo è far conoscere tutte le meraviglie storiche, architettoniche, paesaggistiche della nostra terra e qualsiasi novità è sempre la benvenuta!
Per questo spesso, come in questo caso, collaboriamo con gli amici del FAI ben rappresentati a livello provinciale dall’amico Beniamino Attoma Pepe.
Cordiali saluti.